Come scegliere la tua stufa a pellet ideale

Sempre più persone utilizzano per scaldare la propria abitazione stufe a pellet che uniscono un notevole risparmio economico ad un’attenzione sempre maggiore verso l’ambiente.

Visto che la spesa iniziale per l’acquisto di una stufa è notevole, si parte da cifre intorno ai 1000 euro sino ad arrivare anche a 5000 euro per i modelli più potenti, è bene valutare quale prodotto acquistare in modo che le caratteristiche tecniche possano soddisfare i nostri bisogni e le nostre aspettative e in modo che siano adeguate all’ambiente in cui la stufa verrà collocata.

E’ quindi fondamentale come primo passaggio verificare la possibilità di realizzare una canna fumaria, una presa d’aria che potrà eventualmente essere collegata alla stufa e una presa per il collegamento alla rete elettrica.

Successivamente si potrà valutare qual’è il tipo di stufa che fa al caso nostro:

- AD ARIA: diffondono il calore per irraggiamento solo nell’ambiente in cui sono collocate.

- CANALIZZATE: attraverso un sistema di canalizzazione l’aria passa anche in altri ambienti in modo che un’unica stufa possa essere utilizzata per più stanze. Solitamente è una soluzione consigliata per appartamenti non troppo grandi;

- A CONVEZIONE NATURALE: ne esistono ancora pochi modelli, ma sfruttando la convezione naturale si riescono ad ottenere performance superiori a quelle delle tradizionali stufe ventilale. Inoltre è importante sottolineare che il grande vantaggio di queste stufe è la silenziosità, infatti a differenza di quelle ad aria non è presente la ventilazione forzata;

- AD ACQUA O IDRO: collegate alla caldaia, scaldano l’acqua per uso sanitario e che andrà nei radiatori, o nei pannelli radianti dell’impianto di riscaldamento. Sono quindi stufe adatte per chi desidera integrare il sistema di riscaldamento (esistente o nuovo) alla stufa. Possono poi essere utilizzate insieme ai pannelli termico solari, grazie a un sistema d’accumulo per il calore, così da ottenere un notevole risparmio energetico ed economico.

Una volta scelta la tipologia di stufa che ci interessa vanno valutate le caratteristiche tecniche iniziando dalla potenza che sull’etichetta energetica viene espressa in kW e che varia notevolmente. Si parte da una potenza di 6 kW per le stufe ventilate fino ad un massimo di 15 kW; la scelta varierà in base alla grandezza degli ambienti da scaldare e dall’isolamento termico. Per le stufe ad acqua invece la potenza è sempre più alta con valori che variano dai 12 kW sino a 28 kW. A questo valore poi si affianca sempre anche il valore della potenza trasmessa all’acqua. Altri indici importanti da valutare sono: il rendimento che viene espresso in percentuale, la potenza elettrica installata e l’emissione di CO2 che deve essere inferiore allo 0,04%.

IMPORTANTE ricordare che tutte le stufe a pellet devono avere il simbolo CEl’indicazione della normativa in base alla quale l’apparecchio è stato testato.

Nelle valutazioni che bisogna fare prima dell’acquisto di una stufa a pellet c’è anche quella che concerne la manutenzione dell’impianto e  le eventuali riparazioni richieste negli anni futuri.

In genere queste operazioni vanno effettuate dallo stesso rivenditore, che è in possesso degli specifici pezzi di ricambio o che è direttamente in contatto con l’azienda produttrice per l’approvvigionamento degli stessi.

Per questo, al momento dell’acquisto, bisognerebbe sincerarsi che il venditore effettui anche il servizio di assistenza nel tempo oppure sia convenzionato con ditte in grado offrire questo servizio.

LA SCELTA DEL PELLET GIUSTO

Per non vanificare gli sforzi fatti nella scelta della stufa più giusta per soddisfare le nostre esigenze è fondamentale scegliere un buon combustibile; i tipi di pellet, infatti,non sono tutti uguali.

Fondamentale è che sull’etichetta siano riportati il paese di produzione e il produttore/importatore. Al giorno d’oggi la maggior parte del pellet viene prodotta in paesi esteri quali la Romania, la Repubblica Ceca, l’Austria e la Germania e questo ne determina i costi più elevati e la maggior emissione di CO2 a causa dei trasporti. Si sta studiando la possibilità di ricavare pellet da materiali diversi dal legno e presenti in grandi quantità sul territorio nazionale quali noccioli di olive, gusti di frutta a guscio, mais e semi di piante oleose; questo porterebbe ad una diminuzione dei costi e dell’inquinamento causato dai trasporti.

Il pellet ottimale deve contenere una bassa percentuale di ceneri, deve avere dimensioni adatte al prodotto che abbiamo acquistato in modo da non ostruire i sistemi interni di trasporto del combustibile, deve avere una superficie liscia e uniforme sempre per evitare problemi di ostruzione.

Altra accortezza è quella di controllare l’eventuale presenza di zolfo, cloro e azoto che, se contenuti in quantità eccessive, possono dar luogo a fumi non ottimali per la salute.

Molto importante è che il combustibile sia certificato da standard di qualità, che vengono assegnati solo a prodotti di alta qualità dal punto di vista ambientale e di efficienza energetica. Questi standard consentono inoltre di risalire all’intera filiera produttiva, e possono essere di diverso tipo:

  • attestato “Gold”, rilasciato in Italia dall’Associazione Italiana Energie Agroforestali;
  • certificato “Önorm”, basato sulla normativa austriaca;
  • certificato “Din Plus”, basato sulla normativa tedesca.

Infine, oltre alla lettura dell’etichetta, è fondamentale anche l’esame visivo del prodotto: nel sacco non dovrebbero essere presenti trucioli e segatura, che sono indicatori di un prodotto poco compatto, o caratterizzato da umidità eccessiva; queste caratteristiche vanno infatti ad inficiare il potere calorico.

 IL PROCESSO DI COMBUSTIONE DEL PELLET

ciclo del pellet

Lo schema illustra in sintesi il processo di trasformazione del pellet sottoposto a combustione. Grazie all’azione combinata di energia solare, anidride carbonica, acqua e sali minerali in essa disciolti, il pellets si rinnova costantemente.

La combustione sprigiona una quantità di CO2 pari a quella assorbita e sviluppata da un albero durante la crescita e la decomposizione naturale nel bosco. La combustione dei pellets, quindi, non aumenta la CO2 presente nell’atmosfera.

L’altro aspetto molto importante del pellet è il contenuto ceneri: mentre legna da ardere contiene corteccia e impurità varie,  un pellet di buona qualità presenta un contenuto di ceneri inferiore all’1% del peso totale.

Il pellet quindi non solo è ecologico, ma anche decisamente economico.

La convenienza del riscaldamento a biomassa è data dal fatto che, a parità di calore prodotto, pellet e legna risultano essere significativamente più economici rispetto al petrolio o al gas metano.

Detto questo puoi iniziare la ricerca della stufa a pellet che fa al caso tuo; per avere informazioni più precise e dettagliate e per vedere i prodotti dal vivo ti aspettiamo in negozio dove abbiamo un’ampia esposizione.

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